“[…] Come sa chiunque abbia intrapreso un percorso di conoscenza
di sé, di studio della mente, di pratica interiore, è raro, se non
impossibile, che si possa transitare da uno stato confuso, conflittuale,
doloroso a uno silenzioso e sereno solo con il semplice desiderio di
bene. Molto più facilmente, quel desiderio stesso, mal compreso e non
purificato dal paziente lavoro dell’ascolto appassionato e
disinteressato del momento presente, sarà confuso con il voler
allontanare la paura, respingerla e rifiutarla. Questo è, infatti, ciò
che siamo condizionati a fare, inseguire ciò che ci dà piacere e
rifuggire da ciò che ci provoca disagio e dolore. In questa dinamica
reattiva perdiamo l’opportunità di comprendere ciò che accade,
precludendoci la possibilità di familiarizzare con ciò che temiamo e
quindi di riconoscerne i meccanismi di funzionamento imparando in questo
modo ad esserne liberi. […].”
(Andrea Anastasio)
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